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Attualità giovedì 16 aprile 2015 ore 16:17

Cordoglio per la morte di Goffredo Vignozzi

Al funerale a Spicchio hanno partecipato anche il sindaco di Vinci Giuseppe Torchia e il consigliere comunale di Empoli Simone Falorni



EMPOLI — In particolare l’amministrazione comunale di Empoli ha ricordato con affetto e riconoscenza la figura di Vignozzi, antifascista e perseguitato politico, e ha espresso la sua vicinanza alla famiglia. Goffredo lascia la moglie Leonella, i figli Massimo e Valerio. Presente anche il nipote Vittorio Vignozzi, consigliere comunale a Vinci, mentre la nipote Ilaria ha ricordato la figura del nonno e i suoi insegnamenti.

Fu grazie agli antifascisti e partigiani empolesi – e in particolare a Goffredo Vignozzi, insieme ad Aldo Giuntoli – che lo sforzo di mantenere la memoria delle loro esperienze per conquistare la libertà e la democrazia nei lunghi anni del regime fascista, si concretizzò nell’esigenza di darle continuità e organicità. A questo proposito Vignozzi fu tra i promotori più convinti del Centro di documentazione sull’antifascismo, la resistenza e la storia contemporanea, istituito a Empoli nel 1992, e della necessità di promuovere ricerche approfondite sull’antifascismo nell’area empolese, che sono state realizzate nel decennio successivo.

Consigliere nazionale e Presidente della sezione empolese dell’Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti (ANPPIA), nel 1995 raccolse e rielaborò le schede dei perseguitati politici dell’Empolese Valdelsa, che furono pubblicate nel volume Era la resistenza. Il contributo di Empoli alla lotta contro il fascismo e per la liberazione. L’elenco comprende 446 perseguitati politici, processati e condannati dal Tribunale speciale per la difesa dello stato o dalle Commissioni provinciali al carcere o ad altre pesanti imposizioni restrittive della libertà e testimonia la ricchezza di un tessuto sociale e politico che si oppose al fascismo.

L'amministrazione comunale di Empoli lo ha ricordato e ringraziato per la sua vitalità e per la passione per la memoria storica e la fiducia nel futuro che ha saputo trasmettere.


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