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Attualità martedì 20 gennaio 2015 ore 16:13

Protezione civile, il percorso entra nel vivo

Si è svolto il sopralluogo con i membri del Consiglio comunale dei Ragazzi ed è stato allestito il primo Punto informativo al mercato di Fibbiana



MONTELUPO FIORENTINO — Il primo dato che emerge chiaramente è che la percezione del rischio è molto lontana.

"Le persone che abbiamo incontrato in queste prime settimane - ha spiegato Giulia Maraviglia di Sociolab -  pensano che a Montelupo non possa accadere niente; in realtà se poi proponiamo come spunti di riflessione il terremoto di qualche settimana fa, il tifone di inizio settembre o le abbondanti nevicate degli anni passati, allora cambiano opinione e soprattutto atteggiamento."

Il percorso “Protezione Civile è partecipazione”, finanziato dall'Autorità per la Parecipazione della Regione Toscana, mira proprio a scardinare questo tipo di atteggiamento e di coinvolgere i cittadini nel processo di stesura del Piano di Protezione Civile Comunale al fine di renderli maggiormente consapevoli.

In questo senso è stato valutato positivamente il primo sopralluogo sul territorio, tenutosi ieri pomeriggio rivolto ai membri del Consiglio Comunale dei Ragazzi.

I partecipanti, accompagnati dai tecnici comunali e del Consorzio di Bonifica del Valdarno, hanno avuto modo di guardare con occhi diversi un luogo abitualmente utilizzato per attività sportive e passeggiate: la cassa di espansione del torrente Pesa in località Turbone.

Hanno scoperto che in caso di piena del fiume quell’area è destinata a riempirsi di acqua e che lo scorso anno sono stati sfiorati i livelli di guardia, tanto che l’acqua ha danneggiato un argine del fiume. Il tecnico del Consorzio ha illustrato loro i lavori attualmente in corso, mostrando come sono stati creati elementi di rinforzo.

"Siamo abituati a vedere un luogo tutti i giorni - ha spiegato Gianni Vinci, responsabile del servizio Lavori Pubblici - e risulta pertanto difficile immaginarlo in condizioni di emergenza; i ragazzi ieri sono rimasti sorpresi nello scoprire che nel 1966 piazza VIII Marzo era completamente invasa dall’acqua e che nel 1992 un'altra piena della Pesa ha portato via la passerella di attraversamento. I sopralluoghi - ha proseguito - servono a recuperare la memoria storica di un luogo e anche a prendere consapevolezza dei rischi che ci sono, ma anche delle azioni che vengono attuate per diminuire tali rischi e dei comportamenti da tenere in caso di emergenza"


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