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Attualità martedì 03 febbraio 2015 ore 12:22

70 anni fa la partenza dei volontari

Furono 119 i "combattenti per la libertà" che partirono dal Teatro del Popolo e andarono sulla Linea Gotica per liberare l'Italia dal nazifascismo



CASTELFIORENTINO — Le fasi della loro partenza furono immortalate, attimo per attimo, da David Bastianoni, che ha lasciato una preziosa documentazione dalla quale si coglie l’entusiasmo con cui i giovani salirono stipati sui grossi camion che li avrebbero condotti a Firenze per la prima visita.

Del contingente dei 119 volontari, ben 73 erano di Castelfiorentino, 27 di Certaldo, 8 di Montespertoli, 2 di Montaione e 4 di Sarzana.

Alcuni volontari, come Vasco Profeti, erano giovanissimi, addirittura di 16-17 anni, ma non esitarono a falsificare la carta d’identità pur di essere arruolati. 

“Io ero un ragazzo allora – ha riferito proprio Profeti in una testimonianza rilasciata una decina di anni fa – e non ci pensavo neanche: ero del 1929, avevo appena sedici anni. La mia famiglia reagì molto male alla mia decisione di partire, perché ero molto giovane. Dissi però che sarei partito lo stesso e che non mi potevano fermare”.

“Era giusto partire anche in virtù di un fatto: - spiegò un altro volontario, Marcello Mori - volenti o nolenti, fino a quel momento ci avevano liberato gli americani e gli inglesi. Quindi, il fatto di dar loro una mano era importante, ma non per apparire a posteriori degli eroi”. 

Le testimonianze di quella esperienza sono state raccolte dieci anni fa attraverso la realizzazione di un documentario e di un numero speciale della “Miscellanea Storica della Valdelsa”.

“I volontari che partirono da Castelfiorentino – ha sottolineato l’assessore alla scuola e alle attività educative, Marco Cappellini, in occasione dell'anniversario – fecero una scelta coraggiosa per conquistare la libertà e liberare l’Italia dalla dittatura e dalla dominazione tedesca, ma furono anche animati da uno spirito unitario e di solidarietà nazionale nei confronti delle popolazioni del Nord davvero encomiabile. Valori che occorre salvaguardare perché conservano ancor oggi la loro attualità e che, come istituzioni, abbiamo il dovere di trasmettere alle nuove generazioni”.


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