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Attualità martedì 26 aprile 2016 ore 15:21

Dal Casato Soldi una bella cifra per Astro

Una donazione di 3mila e 500euro per l’attività di musicoterapia rivolta alle donne operate di tumore al seno che deriva da una storia di Resistenza



CERRETO GUIDI — Tra i 430 soci di Astro le sorelle Falorni (Roberta, scomparsa prematuramente per un male incurabile, e Francesca) siano figlie di Adriana Soldi, un’energica donna di 78 anni che vive in località Sant’Ansano nel Comune di Vinci.

Ed è grazie al cognome di Adriana e dei suoi otto fratelli, che fanno parte del Casato Soldi, che Astro ha così potuto beneficiare di un simile dono consegnato al suo presidente Paolo Scardigli dal segretario del Casato Paolo Soldi.

All’evento hanno partecipato anche alcuni membri del Casato provenienti da varie città (Cremona, Milano, Firenze), tanto è forte in loro il desiderio di condividere l’esito felice di un’azione nata da una storia straordinaria iniziata il 23 aprile del 1945, sul finire del secondo conflitto mondiale.

Quel giorno una piccola colonna di soldati tedeschi venne a trovarsi isolata tra Cremona e Brescia in una zona brulicante di partigiani. I tedeschi si ritiravano, attraverso la campagna, cauti, con le armi spianate.

Sparavano sui cespugli, davano fuoco alle cascine abbandonate che trovavano sul loro cammino. Ad un certo punto, lungo le rive del fiume Oglio, sbucò un giovane, disarmato, agitando un fazzoletto bianco. Era un partigiano, capo del servizio informazioni di una brigata apolitica. Chiese di parlare all’ufficiale tedesco e dette la sua parola d’onore che, se avessero gettato le armi, avrebbero avuto la vita salva.

La zona era in mano ai partigiani e senza via di scampo. Voleva evitare un inutile spargimento di sangue.

L’ufficiale tedesco, invece, gli puntò nella schiena il fucile mitragliatore e si servì del partigiano come scudo, promettendogli che appena fuori pericolo lo avrebbe ucciso.

Camminarono per alcuni chilometri, poi, l’ufficiale tedesco chiese il suo nome ed egli rispose con fierezza: “Soldi, Fiorino Soldi”.

L’ufficiale rimase sorpreso, proseguì ancora un pezzo in silenzio, divenne malinconico e a bassa voce gli disse a un tratto che sua madre, di origine italiana e morta da quattro anni, si chiamava Soldi.

Dopo qualche ora di marcia, i tedeschi uscirono dalla zona controllata dai partigiani. L’ufficiale diede l’alt. Rimase un istante pensieroso, poi, in italiano disse “Vattene Soldi. Heraus”.

Fiorino si buttò all’impazzata per i campi, raggiunse i suoi compagni e non dimenticò più quella inverosimile e terribile avventura di guerra.

Quel cognome significava per lui “libertà”. Decise di far nascere il Casato Soldi, per riunire tutti coloro che nel mondo portavano quel cognome, perché fosse fonte di solidarietà e di fraternità all’insegna del valore della famiglia.

Nel Settembre del 1950, a Cremona, fu celebrato il primo Congresso e così ogni anno fino a oggi. E non si contano le opere benefiche, non solo in Italia: in Argentina, in India, in Burundi, ovunque ci sia una richiesta di aiuto di una famiglia Soldi.

La consegna della donazione è avvenuta nei giorni scorsi in territorio cerretese, e in particolare nei locali dell’agriturismo Isola verde, alla presenza, fra gli altri, dei sindaci del Comune di Cerreto Guidi Simona Rossetti, e di quello di Vinci, Giuseppe Torchia e del suo assessore Sara Iallorenzi,dell’onorevole Dario Parrini, e del chirurgo senologo del Centro Donna di Empoli Claudio Caponi


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