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Politica giovedì 22 giugno 2017 ore 09:25

Empoli approva la variante urbanistica

La sindaca Brenda Barnini: "Vogliamo dare risposte più veloci ai cittadini e ai tecnici e incentivare gli investimenti privati"



EMPOLI — Discussa, esaminata e approvata dal Consiglio Comunale la variante formale a carattere redazionale al Regolamento Urbanistico vigente. Si tratta, in particolare, della variante di manutenzione al secondo regolamento urbanistico, adottata in Consiglio Comunale il 28 novembre 2016, che ha concluso ieri, con le controdeduzioni alle osservazioni e l’approvazione.

Una serie di regole che mirano alla semplificazione dei procedimenti edilizi redatte dall’ufficio tecnico del Comune. La motivazione iniziale nasce dalla esigenza di adeguare la normativa urbanistica ed edilizia del Comune alle numerose novità derivanti dalle norme sovraordinate, ovvero provenienti da fonti regionali o statali, che negli ultimi anni hanno cambiato spesso le carte in tavola producendo in alcuni casi dei contrasti, o la necessità di continue interpretazioni, rispetto alle norme di fonte comunale.

La variazione è stata fatta per recepire alcune normative sovraordinate come la legge regionale 65 e suoi regolamenti attuativi, il 64 (zone urbane) e il 63 (zone agricole).

Lo stesso sindaco Brenda Barnini, in apertura della seduta, ha presentato la novità: "Vogliamo semplificare e dare risposte più veloci a cittadini e tecnici che lavorano nel settore dell’edilizia e dell’urbanistica. Allo stesso tempo crediamo sia fondamentale incentivare investimenti privati rendendo più facile intervenire, anche in centro. Semplificare le regole – ha sottolineato Brenda Barnini - non significa deregolamentare e offrire regole più chiare e facilmente comprensibili e snellire le procedure ad esse collegate".

L’architetto Paolo Pinarelli, dirigente, ha illustrato i vari passaggi del provvedimento che ha coinvolto da vicino i professionisti del settore: “Lo scopo è quello di semplificare la normativa vigente in materia di urbanistica ed edilizia comunale, non potendo ovviamente cambiare la legge regionale o nazionale. Ogni settimana si rivolgono agli uffici comunali dell’ufficio tecnico dalle 40 alle 60 persone, con un totale di circa duemilacinquecento contatti all’anno. La continua interazione tra tecnici comunali e professionisti esterni che lavorano sul territorio ci ha aiutato a snellire le norme comunali vigenti, per diminuire il dispendio di tempo di tutti. Il risultato è una ‘variante semplificata’ manutentiva della normativa tecnica comunale".
Il dirigente, intervenuto durante il consiglio comunale per rispondere alle domande dei consiglieri, ha anche spiegato: "Per noi è fondamentale avere un rapporto costante con tecnici e professionisti. Si è creato una sorta di tavolo permanente di confronto che ha per me un grande valore".

Ma cosa cambia in sostanza?

La modifica alle norme che permettono, nelle zone A e B (centro storico e aree adiacenti) di abbattere le dotazioni di sosta di relazione (parcheggi auto) per le medie strutture di vendita. Questa facoltà era già prevista dal Regolamento Urbanistico, ma limitata a strutture inferiori ai 400 mq di superficie di vendita: oggi è estesa alle strutture fino a 600 mq. Nello stesso tempo si estende la facoltà di monetizzare (cioè di sostituire la realizzazione dei parcheggi con il versamento di una somma di denaro) la sosta stanziale che oggi, sempre nelle zone A e B, era limitata ad interventi inferiori ai 600 mq.


L’esito è una maggiore apertura all’avvio di nuove attività nel centro storico e nelle zone circostanti, per le quali l’obiettivo primario della Giunta è contrastare lo spopolamento attraendo nuove funzioni commerciali, e non solo.

Vi sono poi una serie di semplificazioni procedurali, che tendono a rimuovere limiti e condizionamenti all’intervento edilizio, laddove non siano giustificati da esigenze di tutela dell’interesse pubblico.

E’ questo il caso dell’obbligo di Piano Attuativo per interventi oltre i 1.500 mq (in zona urbana) o oltre i 400 mq (in zona agricola); limiti esclusivamente dimensionali, che non danno conto della effettiva opportunità di avviare un procedimento complesso come un Piano Attuativo, nei casi in cui non ci sia necessità di urbanizzazioni, o di particolari situazioni che rendano necessaria una convenzione tra ente pubblico e privati.

Nello stesso gruppo si inserisce la possibilità di monetizzare, previa parere della Giunta gli standard urbanistici (aree a verde pubblico e/o parcheggi) nei casi in cui sia accertato che le dotazioni di UTOE sono già sufficienti; e la semplificazione della normativa sugli edifici di pregio, con l’abolizione dei pareri preventivi da parte dell’Ufficio.

Nell’adeguamento alle normative regionali si sono prodotti alcuni aggiustamenti delle categorie di intervento, tema molto spesso ritoccato dalla normativa edilizia recente; oggi, dopo le osservazioni, è stato definito con esattezza il range di intervento per ciascuna zona urbanistica, e nelle zone agricole è ammessa la demolizione e ricostruzione di volumi con contestuale traslazione, in due casi specifici: accorpamento di volumi secondari al volume principale, e adeguamento alle distanze minime da strade, ferrovie, confini e fabbricati.

Vi sono poi una serie di modifiche prettamente tecniche, ma che avranno risvolti sulla vita quotidiana di molti cittadini.

Le controdeduzioni dell’ufficio accolte all’unanimità sono state 83 su 166, vale a dire la metà esatta.


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