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Politica sabato 27 ottobre 2018 ore 08:20

Cinque Comuni, un unico piano strutturale

Capraia e Limite, Cerreto Guidi, Empoli, Montelupo Fiorentino e Vinci andranno di pari passo nell’ambito di una visione unitaria.



EMPOLI — L’evoluzione dei territori di Capraia e Limite, Cerreto Guidi, Empoli, Montelupo Fiorentino e Vinci andrà di pari passo e avverrà nell’ambito di una visione unitaria.

È questo il risultato della scelta compiuta dalle 5 amministrazioni di realizzare un Piano Strutturale Intercomunale e che risponde alla precisa esigenza di valorizzare gli elementi di contiguità e vedere lo sviluppo di territori limitrofi in maniera organica e non a compartimenti stagni.

Non a caso i comuni che si sono associati condividono problematicità e caratteristiche similari da un punto di vista delle infrastrutture e delle attrezzature, dell’economia, del paesaggio e del turismo.

Tutto è iniziato più di un anno fa: nel settembre 2017 i comuni hanno risposto al bando della Regione Toscana per beneficiare di finanziamenti per la stesura del Piano Strutturale Intercomunale.

A distanza di pochi mesi, nel mese di dicembre è arrivata la comunicazione di uno stanziamento regionale di 100.000 euro a fronte di una spesa complessiva prevista di 400.000 euro.

A fine 2017 i consigli comunali di ciascun ente hanno approvato un documento programmatico per la redazione del piano e uno schema di convenzione, nella quale viene istituita la conferenza dei sindaci con il compito di esprimere l’indirizzo politico, coordinare l’organizzazione e lo svolgimento dell’esercizio associato e definire i rapporti finanziari fra gli enti.

L’ultimo passaggio, che ha condotto alla situazione attuale, è stato l’affidamento a un gruppo di lavoro composto da varie professionalità della predisposizione del documento necessario per avviare il procedimento che porterà alla redazione del Piano.

Il percorso avrebbero potuto attivarsi entro novembre 2019, termine fissato dalla normativa regionale, ma i cinque comuni hanno deciso di anticipare e iniziare il lavoro con largo anticipo.

Il piano è stato illustrato dai sindaci Brenda Barnini (Empoli), Alessandro Giunti (Capraia e Limite), Simona Rossetti (Cerreto Guidi), Paolo Masetti (Montelupo Fiorentino), insieme ai tecnici che stanno curando la sua redazione, Riccardo Manetti, responsabile del procedimento, Giovanni Parlanti, coordinatore del gruppo di lavoro, e Paolo Pinarelli che coordina i vari uffici tecnici dei 5 Comuni.

Per la prima volta 5 comuni progettano insieme e in maniera integrata.

Il gruppo di lavoro ha individuato 10 questioni a cui il Piano Strutturale Intercomunale dovrà dare delle risposte, in una visione di lungo periodo.

Vediamole nel dettaglio

1. Il fiume che unisce. L’Arno diventa elemento di collegamento fra i comuni e per le politiche ambientali e insediative con una particolare attenzione e valorizzazione dell’area di Arno Vecchio.

2. La città fra le barriere infrastrutturali. Il territorio su cui insistono i 5 comuni è fortemente connotata dalla presenza della ferrovia e di due grandi arterie stradali, la Firenze – Pisa – Livorno e la Statale 67. Tali elementi da un lato costituiscono elemento che incentivano gli insediamenti produttivi, ma dall’altro costituiscono un problema in termini urbanistici e di sicurezza per il territorio.

3. Un territorio, 3 sistemi. In questo caso si fa riferimento alla conformazione naturale dell’area, articolata in collina settentrionale (Montalbano), collina meridionale (a sud di Empoli), piana (Montelupo). Si pone la questione del riequilibrio fra questi ambiti in termini di infrastrutture, aree industriali, aree boschive e funzioni turistiche.

4. La piana agricola produttiva. Vengono prese in esame le potenzialità agricole e i possibili sviluppi.

5. Il sistema delle attrezzature. La realizzazione e la gestione di servizi e attrezzature come poli sportivi, scolastici e per servizi alla persona deve avvenire in maniera coordinata a livello intercomunale al fine di ottimizzare le risorse e la qualità dei servizi.

6. Una nuova connessione per il territorio. La revisione della viabilità è un elemento essenziale per lo sviluppo urbanistico sia attraverso la sistemazione delle strade esistenti, sia con la realizzazione di nuove infrastrutture, come il ponte fra Montelupo e Capraia e Limite, che dovrà collegare le due rive del fiume

7. Rigenerazione urbana. In tutti e 5 i comuni sono presenti aree degradate e in alcuni casi sono già previsti progetti di recupero. Il nuovo piano strutturale intercomunale dovrà mettere in relazione tali progetti e favorire processi di rigenerazione urbanistica innovativi in luogo di semplici ristrutturazioni. Il problema che si pone è quello della destinazione delle aree così recuperate.

8. Rete turistica. In questo caso le emergenze con valore turistico e culturale devono essere inserite in un sistema tale da promuovere il territorio in maniera organica e attuando interventi di recupero delle infrastrutture e dei collegamenti.

9. Realtà produttiva. Tutti i 5 Comuni hanno la presenza di aree produttive più o meno estese.
In alcuni casi le aree produttive sono addirittura a "cavallo" tra due comuni (come ad esempio le Pratella tra Empoli e Montelupo e Mercatale tra Cerreto Guidi e Vinci).
La realtà produttiva dei 5 Comuni dovrà fare "sistema " e "rete"per accrescerne la potenzialità e "peso" sul mercato del lavoro.

10. Un territorio sicuro. Quest’ultimo aspetto, quasi in modo circolare si ricollega al primo, ovvero al fiume e alla sicurezza idraulica.

Fra i vari rischi possibili quello maggiormente probabile è connesso al rischio idraulico. Rientrano in questo ambito i piani di protezione civile e anche gli interventi già in corso di sistemazione del reticolo minore che in un futuro non troppo lontano dovranno essere messi a sistema.


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