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Attualità lunedì 08 febbraio 2021 ore 12:28

Per il vecchio pc nuova vita solidale

Didattica a distanza

Col progetto 'Digitale civile' le apparecchiature obsolete vengono rigenerate e messe a disposizione degli studenti per la didattica a distanza



EMPOLI — Un vecchio computer salverà la didattica a distanza: è il progetto Digitale Civile che si propone di donare alle vecchie apparecchiature una nuova vita solidale. I pc obsoleti vengono rigenerati e messi a disposizione degli studenti che non hanno altro modo di seguire le lezioni online, ma anche poi dei cittadini che ne fossero privi. L'iniziativa è messa in campo dal Comune di Empoli insieme alle realtà associative del territorio, salutato con soddisfazione dall'assessore alle politiche sociali Valentina Torrini.

I cittadini, ma anche aziende o altre realtà, possono donare i propri personal computer anzianotti accedendo al sito http://digitalecivile.golem.linux.it/. L’associazione Golem si occuperà di rigenerarli per metterli a disposizione dei cittadini. Il Comune raccoglierà le richieste che gli Istituti scolastici vorranno far pervenire, mettendo i pc a disposizione agli studenti che non hanno un dispositivo adeguato. 

Possono presentare domanda anche i cittadini compilando il modulo direttamente dal sito del Comune di Empoli oppure negli sportelli messi a disposizione da Arci Empolese Valdelsa (0571 84 42 79), Auser Filo d'Argento Empoli ODV (0571 711 112) e Cowo di E (345 178 18 36), coinvolte nel progetto insieme a Golem, Legambiente Empolese Valdelsa, Coeso Empoli, Croce Rossa Italiana, Misericordia e Pubbliche Assistenze.

All’interno del progetto Golem si occupa delle operazioni di verifica dell’idoneità del materiale informatico e del successivo ricondizionamento. L’accettazione, si spiega, è limitata infatti ai soli computer fissi e portatili, dispositivi su cui è ancora possibile operare fisicamente per migliorarne le prestazioni ed estenderne le funzionalità, con al massimo 10 anni di età. Quest’ultimo vincolo è dettato dalla destinazione d’uso principale, ovvero l’uso di software per videoconferenza per la didattica a distanza. 

Se i vincoli sono soddisfatti, il materiale viene raccolto dai volontari, rimessi in forma con le dotazioni software adatte alla didattica e alla cittadinanza digitale, schedati e resi quindi disponibili a veleggiare verso nuovi proprietari.


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