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Lavoro mercoledì 10 maggio 2017 ore 16:40

Sinistra Italiana in aiuto degli operai Maestrelli

Sinistra Italiana dell’Empolese a sostegno dei lavoratori Maestrelli: destinato a loro il ricavato dai contributi per i fiori del Primo Maggio



EMPOLI — Sinistra Italiana appoggia concretamente l’azione dei lavoratori della Cartotecnica Maestrelli, da alcune settimane coinvolti nella nota vicenda sindacale che purtroppo li sta riguardando, attraverso la donazione di 140€, ricavati dai contributi volontari raccolti durante il corteo del Primo Maggio ad Empoli dei “fiori del Primo Maggio”, che alcuni iscritti al partito e simpatizzanti avevano realizzato per l’occasione.

“Abbiamo avuto l’idea di preparare questi fiori rossi artigianali, fatti di cartapesta, come simbolo del Primo Maggio, inizialmente come forma di auto-finanziamento. Viste la situazione e le problematiche che stanno avendo i lavoratori della Maestrelli, ci sembrava giusto donare a loro quanto ricavato – racconta Irene, una giovane iscritta – per due motivi: il primo, per far sentire la nostra vicinanza, anche attraverso un gesto simbolico, ma concreto; il secondo per sensibilizzare l’opinione pubblica verso questa vicenda, perché a loro serve il sostegno di tutta la cittadinanza”.

“Ci sentiamo di esprimere solidarietà verso questi lavoratori, che stanno attraversando un momento difficile, - dice Nicola – con la speranza che possano riprendere quanto prima la loro attività: come Sinistra Italiana stiamo cercando di fare il possibile, sia sostenendo l’azione sindacale sul territorio che in Parlamento, dove la Senatrice Alessia Petraglia sta lavorando per la modifica della legge sul “concordato in bianco” che mette sulle spalle di lavoratori, fornitori e terzisti oneri molto gravosi.”

“Non dimentichiamoci – aggiunge Franco, un attivista pensionato che in passato ha fatto molte battaglie per i diritti dei lavoratori – che quello che sta succedendo a loro è possibile a causa della legge del 2013 sul concordato in bianco voluta dal Partito Democratico, che permette che i lavoratori restino “prigionieri” delle aziende che intendono chiedere questa nuova forma di concordato; insomma potrebbe accadere anche ad altri se non ci ribelliamo!”

Conclude Rolando: “ormai lo squilibrio sociale è evidente, e si manifesta con una sempre più marcata difficoltà dei lavoratori a mantenere la propria occupazione, minacciato da un mercato ormai senza regole. Si operano tagli selvaggi a discapito di settori e di persone che potrebbero essere ancora produttivi e non si accettano confronti per una soluzione positiva e solidale del problema. Bene farebbero i dipendenti a costituirsi come cooperativa per riprendere quanto prima la loro attività, ma questa possibilità deve essere sostenuta e garantita. Per questo vogliamo dare il nostro contributo, simbolico e pratico, sperando che sia di esempio e di sostegno, e che la situazione si sblocchi quanto prima per loro.”


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