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Attualità martedì 18 giugno 2019 ore 10:22

Gli amici del Padule scrivono a Rossi

L'associazione Amici del Padule di Fucecchio ha scritto una lettera aperta al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi



FUCECCHIO — La lettera scritta a Enrico Rossi porta la firma di Simona Petrassi, presidente dell'associazione e mira a sollecitare una soluzione per la vertenza relativa alla riserva naturale. Ecco il testo della missiva:

"Gentile Presidente, le scriviamo nuovamente per sollecitare una soluzione tempestiva e di buon senso alla vertenza relativa alla Riserva Naturale del Padule di Fucecchio.

La nostra associazione conosce bene questa vicenda, in quanto nasce (nel giugno del 2015) su iniziativa di un gruppo di volontari che già operavano a fianco del personale del Centro di Ricerca, Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio nella gestione della Riserva Naturale omonima. Il nostro statuto ha una forte connotazione negli ambiti della conservazione della biodiversità e nella diffusione di una cultura naturalistica ed ambientale ad ogni livello: attività queste che, nel contesto della Valdinievole, riteniamo siano state svolte in maniera professionale dal CRDP, a cui va anche il merito di aver saputo coinvolgere molti cittadini nella gestione dei beni pubblici costituiti dalle aree e dalle strutture della Riserva Naturale.

La Riserva Naturale peraltro è un’area relativamente piccola rispetto all’intero bacino palustre (circa il 10% della superficie complessiva) e il CRDP opera per la sua gestione con criteri tecnico-scientifici, avvalendosi del contributo di figure professionali qualificate e della collaborazione di soggetti di ricerca autorevoli, con ciò avvantaggiando anche le altre aree del Padule e consentendo a tutti di godere della bellezza dell’area protetta.

La collaborazione in atto fra il CRDP e la nostra associazione nasce pertanto dalla condivisione di un progetto ed ha avuto come esito la capacità di tenere in piedi per anni un prezioso servizio di apertura al pubblico e di manutenzione minima delle strutture dell’area protetta, anche in condizioni di assenza di finanziamenti pubblici, di incertezza amministrativa e di difficoltà politiche. Questo quadro tuttavia appare non più sostenibile, né risulta accettabile una soluzione di frazionamento dei beni strumentali della riserva naturale, che per loro natura e per i vincoli legati ai finanziamenti ottenuti per la loro edificazione, non possono essere separati e/o destinati ad altre funzioni.

Nell’incontro che, assieme alle associazioni ambientaliste LIPU, WWF, Legambiente e Italia Nostra, abbiamo avuto in data 23 maggio us con il Suo Capo di Gabinetto e l’Assessore all’Ambiente, è stata da tutti indicata ai suoi collaboratori la strada “ordinaria” prevista dalla L.R. 30/2015, ovvero quella della stipula di una convenzione fra la Regione ed il CRDP, in risposta alla manifestazione di interesse recentemente avanzata da quest’ultimo. Né più e né meno ciò che è stato fatto a partire dal 2017, per numerose altre riserve naturali, anche in presenza di soggetti aventi natura privata. In questo caso, la presenza nel Centro delle associazioni ambientaliste nazionali avvalora ulteriormente la coerenza di questa scelta.

D’altra parte, come testimoniato anche dalla manifestazione dell’11 maggio scorso, l’ampio apprezzamento ricevuto dal CRDP da parte di tutti coloro che hanno avuto modo di entrare a contatto con questa realtà (visitatori, studenti, ricercatori, insegnanti, guide ambientali, volontari ecc.), dovrebbe incoraggiare questo tipo di soluzione, che appare a nostro avviso la più ragionevole rispetto all’interesse generale. Naturalmente la Regione Toscana, in quanto soggetto gestore, dovrebbe esercitare le attività di indirizzo e di controllo, che fino al 2014 sono state esercitate, con rigore, dalla Provincia di Pistoia.

Auspicando che questi siano gli esiti della concertazione in essere, le inviamo i nostri più cordiali saluti". 


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