Paolo Bettini, un campione normale

Si è svolto al Cenacolo degli Agostiniani l'incontro con uno degli sportivi italiani più vincenti di sempre. Una storia di talento e passione

EMPOLI — Intervistato da Luca Bruschi dell'Agenzia per lo Sviluppo, partner del Comune di Empoli nell'organizzazione del ciclo di incontri 'Essere campioni è un dettaglio' sulle grandi figure dello sport toscano, Bettini ha raccontato la sua lunga carriera costellata da immensi risultati sportivi: una medaglia d'oro olimpica, due campionati del mondo, due coppe del mondo e alcune grandi classiche. Una predilezione, quella per le gare 'secche', dovuta ad un suo modo di interpretare le corse, vissute spendendo tutto se stesso senza risparmiarsi mai. Un modo di vivere il suo sport che forse gli ha impedito di vincere qualche corsa a tappe, ma che gli ha consentito, grazie al suo grande talento, di vincere alcune delle gare più importanti del ciclismo mondiale.

Inevitabile un accenno al doping. Bettini su questo argomento ha riconosciuto le grandi ombre che per lunghi anni hanno pesato sul ciclismo, con tante storie di risultati falsati dalla disonestà di alcuni corridori, ma ha anche sottolineato con forza la capacità del ciclismo di rigenerarsi, di prendere atto delle tante sconfitte per provare a risorgere. "Oggi - ha detto Bettini - il ciclismo è fra gli sport più puliti, grazie ai tantissimi controlli."

Una bella serata di sport, insomma, alla vigilia della 'Firenze-Empoli', la grande classica che oggi aprirà la stagione della categoria Under23, organizzata come sempre da Renzo Maltinti, presente in sala ad onorare il grande campione livornese.

Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI